Nella rete del discorso ci si impiglia o ci si inoltra.
Nella rete si finisce e non si esce.
Pensieri a testa in giù
procedono in retromarcia
capovolti
senz'aria
assetati
assediati
colpiti al cuore
dal groviglio nervoso
d'una giungla mentale
in espansione.
Raccogliamo suggestioni d'ogni tipo
Poi fatichiamo a farne un piatto unico,
un pranzo coerente,
un pasto che non sia pesante
pesantemente indigesto.
Parole senza testa
perdono il loro significato in partenza
mozzate del centro nervoso
arrancano sulla carta stampata
volano in aria.
S'accorciano e poi
s'assentano.
Passeggiano raffreddate
sull'orlo
della
decomposizione.
Rabbrividiscono
Constatano
il loro
precipitare
in disuso.
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